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Cento anni di Alfonso De Rosa il fondatore.

In questo 2021 e con la campagna vaccinale partita, si prospetta un anno che dovrebbe segnare l’inizio di una ripartenza dopo la piaga del virus, e questo anno cade anche il centenario della nascita di mio nonno Alfonso De Rosa un imprenditore che insieme alla sua famiglia ha contribuito alla storia della pizza nel nostro territorio.

 

 

 

 

 

 

Nato il 16 gennaio 1921 ad Agerola (NA) e morto a Roveredo il 28 aprile 1990, Alfonso De Rosa insieme alla moglie Armonia Vanacore furono i fondatori nel 1962 della pizzeria “da Rosalba”, che il prossimo anno compirà i suoi 60 anni di attività. 

Spinti dal successo della sorella Fausta Vanacore, e della sua omonima pizzeria “da Fausta” a Treviso (1957), decisero di emigrare nel nord Italia lasciando il lavoro da macellaio ad Agerola (NA). 

Aprirono il primo locale ad Aviano, la prima pizzeria “Da Rosalba”, chiamata così in nome della figlia più piccola Rosalba (di quattro mesi), in Via Padre Marco 2 attirati dal crescente numero di militari della base li vicino.

Nel 1966 trasferirono l’attività a Sacile, da prima nell’angolo tra Via Girolamo da Sacile e Via Virgilio Fasan e infine nel 1984 in via Carli 1 dove tuttora è situata e gestita dalla figlia Rosalba e dal marito Natale Naclerio.

Alfonso e Armonia ebbero sette figli Michele, Maria (morta prematuramente a un anno), Assunta, Antonia, Annamaria, Rosalba e Liberato e insieme a loro e alle loro mogli e mariti aprirono varie pizzerie nel territorio pordenonese. Tutte pizzerie “da Rosalba” e situate a Pordenone (1965), a Marsure (1965), a Roveredo (1970 e ancora oggi esistente), a Casarsa (1974) e Sacile(1966).

In vita ebbe la soddisfazione di aver dato ad ogni figlio una casa e un lavoro e il 4 Novembre 2019 dall'Asco-Confcommercio Imprese per l'Italia di Pordenone riconobbe i 50 anni di attività al figlio Liberato che gestisce l’albergo pizzeria di Roveredo. Un locale, quest'ultimo che costruì lui stesso da zero nel 1970 e si racconta che per scegliere il luogo passo le giornate seduto sul ciglio della strada a contare le macchine passare. Negli anni su unirono a lui anche i suoi fratelli che aprirono le loro pizzerie nel territorio, a Maniago il fratello Catello (pizzeria alla Miniera) e Mario (pizzeria da Mario), a Pordenone il fratello Vincenzo (pizzeria da Laura) e  a San Donà di Piave il fratello Francesco (Pizzeria da Ciccio). 

 

Spero che il suo ricordo possa ispirare tutti, soprattutto i nostri colleghi ristoratori, ad affrontare le sfide che il futuro ci presenterà. 

 

 

 

Sacile 4 giugno 2021                                                                                                                                      di Pasquale Naclerio