Il Pomodoro, nome scientifico Solanum Iycopersicum, è una pianta perenne ma in Italia viene coltivata solo nel periodo estivo in quanto non riesce a sopravvive al nostro rigido inverno. La sua origine e nel Sudamerica ma è stata domestica in Messico per la prima volta.
Cristoforo Colombo portò questa pianta in Europa ma venne usata inizialmente come ornamento inquinato acida e diversa da ogni altra pianta conosciuta. Ci vollero due secoli per farla accettare e probabilmente solo le carestie dovute alla peste ne incentivarono il consumo.
La prima ricetta a base di pomodoro fu di Antonio Latini nel 1692 nel libo "Lo scalco alla moderna" dove descrive una ricetta in "stile spagnolo" di un piatto a base di pomodoro, melanzane e zucchine.
Il nome popolare
Dopo la conquista spagnola del Messico, gli Spagnoli chiamarono questa pianta "tomate", dal nome azteco "tomatl". In Italia il nome diventa "pomi d'oro" battezzato così dal medico Pietro Andrea Mattioli nell'edizione del 1554 del libro "Delle historia e materia medicinale". La descrizione di questo frutto lascia intendere che la prima varietà giunta in Italia sia stata quella gialla ma nell'edizione del 1554 già cita la possibilità di divenire rosso di alcune varietà.
Il nome scientifico
Solanum Iycopersicum è il nome scientifico di questa pianta, il quale appartiene alla stessa famiglia della melanzana (Solanum melogena) e della patata (Solanum tuberosum). Fu lo scienziato Svedese Carl Von Limnee (Linneo) a classificarlo per primo nella famiglia Solanum e oggi con la genetica sappiamo che effettivamente appartiene a questa famiglia.
Frutto o Verdura?
Il pomodoro è un frutto, più precisamente una bacca. La pianta è perenne ma purtroppo nel nostro clima il pomodoro non riesce a sopravvive all'inverno e quindi siamo abituati a doverlo ripiantare ogni anno.
Nutrizione e Scienza
Il pomodoro ha una discreta quantità di vitamina A e C ma piante come il peperone ne contengono molta di più. Solo grazie al fatto che ne consumiamo molto di più rispetto ai pomodori rispetto ai peperoni essi ci danno un apporto vitaminico maggiore.
Il pomodoro è acido e quindi è consigliabile non cuocerlo in padelle in alluminio, in quanto esso attacca lo strato protettivo dell'alluminio che viene degradato e aumenta la concentrazione di alluminio nel cibo a base di pomodoro che stiamo cucinando. Usare l'alluminio per cucinare aumenta il rischio di malattie legate al sistema nervoso come demenza e Alzheimer.
Il gusto del pomodoro è dato dall'unione tra sapore e odore, un buon pomodoro è un pomodoro maturo il quale ottiene attraverso il processo di maturazione molti zuccheri, acidi e aromi volatili. Va conservato tra i 13 °C e i 22°C andando a evitare di conservarlo in frigo, se comprato in super mercato probabilmente ha già subito un processo di conservazione a basse temperature e quindi ha perso la maggior parte degli aromi che ne rendono piacevole l'odore, mentre gli zuccheri e l'acidità non viene alterata. Nel caso quindi di un pomodoro acquistato in supermercato e non quindi colto dall'orto, si può tenere in frigo in quanto il danno è già stato fatto, ma andrebbe comunque lasciato alla temperatura ambiente per un po' di tempo prima di consumarlo, in modo da riportarlo alla temperatura di 20°C.
Un altra cattiva abitudine è quella di togliere la parte gelatinosa dentro al pomodoro, quella sostanza conserva la vitamina C e toglierla farebbe perdere l'acidità al pomodoro che è una delle principali caratteristiche organolettiche che si apprezzano in questo frutto e in più sono conservati anche molti aromi, togliere quel gel farebbe perdere gusto al vostro pomodoro.
Le informazioni in questo articolo del blog sono state tratte dal libro "La Scienza delle Verdure" di Dario Bressanini edizioni Gribaudo.
Bibliografia:
Dario Bressanini, La Scienza delle Verdure - la chimica del pomodoro e della cipolla, Gribaudo 2019