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Nuova scoperta sulla storia della Sagra dei Osei

Nelle mie ricerche sulla storia della Sagra dei Osei mi sono imbattuto in un reperto inedito che cambia la narrazione fino ad oggi risaputa su come fosse percepita la Sagra a livello nazionale. Nelle mie continue ricerche ho ritrovato una piccola e umile figurina che raffigura la Sagra, questa figurina è parte di una serie di 20-25 figurine sulle sagre e feste italiane prodotta e distribuita come gadget dell’azienda Borotalco Roberts di Firenze, datata nella prima metà degli anni 40. Lo scopo di questa serie e di altre (monumenti e città italiane, favole, maschere, meraviglie del mondo, animali ecc.) era quello di fidelizzare i clienti attirando i bambini, un po’ come le sorpresine nelle merendine contemporanee.

Questa scoperta ha una notevole rilevanza sulla storia della nostra Sagra, infatti non solo testimonia che un’azienda privata decide di includere in una sua opera pubblicitaria la Sagra dei Osei, accostandola a manifestazioni molto più importanti di città molto più rilevanti sul territori nazionale ("Festa del Redentore" di Venezia, "Piedigrotta" a Napoli, "La Festa dei Ceri" di Gubbio, "La festa di San Nicola" di Bari e molte altre.).  Ma dato che la figurina riporta la data del 2 settembre mi fa ipotizzare che sia stata realizzata in prossimità del 1945, dato che fu l’unica volta in cui si svolse quel giorno tra il ‘37 e il ‘50, periodo in cui si scelse di spostare la Sagra alla prima domenica di settembre. L’importanza della sua datazione è data dal fatto che testimonia come durante la fine del secondo conflitto mondiale, Sacile avesse per lo meno l’intenzione di fare la Sagra e che questo evento fosse percepito e conosciuto a livello nazione. Questo ritrovamento mi riporta a ciò che si sa del 1945 e della Sagra, come riportato da Maria Balliana nel libro “Cronache Sacilesi 1900-1950” edito dalla Pro Sacile, l’allora comitato delle feste voleva organizzava concerti della banda e una sospensione del coprifuoco per i festeggiamenti. Il 2 settembre 1945 è inoltre la data dell’atto di resa del Giappone, e quindi della fine della seconda guerra mondiale. Non abbiamo con certezza assoluta se si svolse la Sagra nel pieno della sua bellezza ma la figurina ci da un ulteriore testimonianza di quel periodo, e non possiamo non fare un parallelismo con l’edizione di questo anno e come nonostante la pandemia che ci ha colpiti la Pro Sacile sia riusciti a realizzare la Sagra.

Maggiori dettagli sulla scoperta saranno presenti sul mio futuro libro "L'arte della Sagra dei Osei" in pubblicazione per il 2021.

 

Pasquale Naclerio